Dopo la stagione espositiva passata, sotto l’organizzazione di Paolo Campiglio e Chiara Gatti, il programma passerà alla cura della galleria Bianca di Palermo, uno tra i migliori punti di riferimento italiani per la pittura italiana e internazionale.
In un periodo compreso tra il 19 Aprile e il 15 Ottobre 2014 si alterneranno mostre e progetti d’Arte Contemporanea che coinvolgeranno noti professionisti, under e over 35, della scena internazionale della pittura, della fotografia, dell’installazione e video. I progetti conquisteranno non solo gli spazi interni dello spazio espositivo ma anche gli spazi pubblici della struttura, coinvolgendo di volta in volta le varie aree della struttura con installazioni site specific.
Transiti Arte Contemporanea al porto di Marina di Scarlino sarà un nuovo luogo di dibattito ed approfondimento delle arti visive coeve, in un contesto di alta ricezione internazionale immerso in una delle perle marittime della Toscana.
Il primo appuntamento sarà dedicato alla pittura placida e lussureggiante di Valentina D’Amaro, artista vincitrice nel 2005 del prestigioso Premio Cairo, che presenterà per l’occasione un ciclo di sette opere recenti del suo percorso creativo dal titolo, “Landscape Portraits”.
Valentina D’Amaro, nata a Massa nel 1966 si diploma all’accademia di Brera in pittura. Dopo prestigiose personali in spazi pubblici e privati nazionali ed internazionali partecipa alla Biennale di Praga e prende parte nel 2010 alla prima Biennale Italia-Cina, alla Biennale di Venezia Pad. Lombardia ed è finalista del Sovereing European Art Prize di Londra. Il suo lavoro pittorico si confronta da sempre con la spontaneità della natura, con il riverbero di un colore smeraldo vivido, vibrante, che incanala in precise architetture fatte di orizzonti bianchi, non narrativi, fenduti da prati incorniciati solo da alberi rigogliosi. Una risoluzione ottenuta stendendo reiteratamente velature di colore. La fissità dell’immagine suggerita sembra la piatta finzione di una fiorente flora ma è l’ipnotica visione astratta e idealizzata del paesaggio che cattura. La realizzazione di un “tutto assoluto”, uno scenario apparentemente fermo, bloccato in un attimo eterno, dove nulla accade o è accaduto e che induce alla calma e alla ricerca di un perfetto equilibrio concettuale. E’ nel compiuto bilanciamento di elementi e nella magnetica profondità del verde che si attua un processo cognitivo misterioso, svelato appena da una scientifica, razionale, composizione.
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