Rovigo - Seduti dentro e fuori l'atelier di Andrea Pirani, un nutrito gruppetto di amici, arrivati un po' alla spicciolata. Tra loro Sergio Garbato e Gabbris Ferrari, gli amici di sempre, che commentano un percorso di progressiva smaterializzazione di quell'universo complesso e multiforme che in precedenza aveva riempito i quadri di Pirani, un centimetro dopo l'altro. "Si tratta di riflessioni filosofiche - spiega Andrea Pirani - che si sostanziano attraverso forma e colore. Ho iniziato un viaggio nella materia perché è cresciuta in me la consapevolezza delle nostre parti sottili, una specie di speculazione sul rapporto tra l'uomo e l'universo".
E rispondendo alle sollecitazioni dei presenti, spiazzati da quelle opere allineate davanti a loro a parlare solo con le tonalità sovrapposte a strati da cui, a fatica, emergono particolari di storie già narrate, Pirani ha aggiunto: "Tutto questo mi porta alla scomposizione della figura fino al suo totale dissolvimento, nella ricerca dell'incarnazione dell'interiore non mediato dagli schemi mentali del riconoscibile. Non è un cammino lineare: ci sono pause, ritorni e nuovi avanzamenti. Un cammino complicato ma coinvolgente e affascinante".
A sottolineare la nuova fase creativa che sta vivendo, il titolare della 'Bottega del colore' ha tirato fuori da una serie di tele appoggiate alla parete dello studio d'arte il quadro dedicato a 'Fernanda', vincitore di una importante selezione tenuta a Londra nei mesi scorsi. Nel concludere l'incontro sono stati mostrati i quadri, esempi della nuova fase creativa di Pirani, che verranno esposti in una collettiva che si tiene dal 19 al 30 settembre prossimi, nella sala Cannonaria del complesso museale della Rocca Paolina, a Perugia.
Lauretta Vignaga
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