Dal 4 ottobre al 3 novembre 2008
Vernissage: sabato 04 ottobre ore 19:00
ingresso libero
ZERO69 CENTRO CULTURALE E LOUNGE BAR - PIAZZA GIUSEPPE GARIBALDI n.27A - 95024 ACIREALE (CT)
www.zero69.it
La mostra personale di Angela Vinci dal titolo "C'era una volta...oggi" inizierà il 4 ottobre e
proseguirà fino 3 novembre 2008 nello spazio espositivo del centro culturale e lounge bar
Zero 69 di Acireale (Ct).
Per l'occasione l'artista propone una selezione di dipinti, raffiguranti perlopiù bambini,
dove coglie in maniera eloquente la realtà nella sua nuda verità.
In uno sfondo volutamente ai margini della composizione, il bambino s'impone
all'osservatore proprio perché dominante rispetto al contesto urbano: quasi come
un'apparizione, invoca il tempo senza tempo dell'infanzia, rivalutando i principali valori
umani e anteponendoli a quelli effimeri del mondo d'oggi.
Nello spontaneo tentativo di comunicare al nevrotico mondo degli adulti i suoi
più puri desideri, si estrania in un'innocente bisogno di evasione, ponendosi
come valore primario della vita.
(Lavinia Rao)
In occasione della sua mostra l’artista Angela Vinci presenterà i suoi ultimi lavori, quelli realizzati negli ultimi mesi trascorsi con stati d’animo altalenanti che sono scrutabili e percettibili nelle sue tele. Rispettando il suo unico ed inconfondibile stile, dato da stesure morbide e allo stesso tempo dure e forti, dal suo colore netto e senza sfumature, realizza le sue ultime opere che vedono come punto focale l’infanzia.
Infanzia come dimensione più ignota e misteriosa, quella più amata e affascinante, quella che continua a vivere all’interno di ciascuno di noi come desiderio di risveglio del proprio pudore e della propria incontaminazione.
E’ così che l’artista si dedica e si approccia a questi soggetti trasmettendo un universo risonante e multicolore che lei stessa porta dentro di se.
Con il suo colore stimola attenzione, creatività e fantasia. Sveglia i sentimenti più dolci ed affettuosi come quelli più intensi e violenti. Infanti e fanciulli disarmati che attraverso gli sguardi profondi, puri e alieni sono disarmati ma anche perspicaci nei confronti di un mondo che ancora non gli appartiene ma che gli farà vivere continue metamorfosi, di stupore, di scoperte e di meraviglia. Consapevoli di ciò che sarà il loro domani, fragili ed innocenti, guardano il mondo in cui si trovano catapultati con diffidenza e con drammaticità ed alcuni con una indifesa tristezza che esplode dal primo gemito.
L’artista attraverso queste opere vuole esprimere il suo disagio interiore relativo alla cruda ingiustizia e sofferenza in cui il mondo attuale e soprattutto quello del futuro dovrà imbattersi per poter vivere in equilibrio, quiete e trasparenza.
Il suo lavoro continuerà ad andare avanti per questa linea poiché il suo linguaggio dimostra di non aver ancora una soluzione e di avere tanta debolezza nel lottare il sospetto e lo scetticismo.
(Rosangela Arcidiacono)
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