L’accostamento dei due linguaggi o, per meglio dire, il loro “duetto”, pone in essere una trasformazione dell’immagine che oscilla tra la prevedibilità dell’effetto voluto e l’incertezza del risultato non calcolato e, proprio per questo, sorprendente.
Queste opere – chiariscono i due artisti - ciascuna unica nella sua specie, sono state ideate e realizzate da noi in tutti i loro elementi e componenti: presentano quindi tutto ciò che il caso, l’imponderabile, l’imprevedibile possono determinare, ma che contribuiscono comunque ad accentuare quell’atmosfera di “passato”, di “remoto”, di “finito” che rappresenta uno degli scopi principali del nostro lavoro.
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