Nell'ottobre 2012, la campagna debutta nel capoluogo dell'Emilia-Romagna. Prima i poster con le "parole della violenza" ribadiscono che la violenza (psicologica, economica, sociale) si esprime con un "vocabolario" molto ampio. Poi i volti di noti testimonial invitano gli uomini ad aderire sul sito www.noino.org alla community degli uomini contro la violenza sulle donne. Parallelamente, col sostegno di una rete di partner, il logo NoiNo.org raggiunge i luoghi maschili di tutta la città, si diffonde in appuntamenti, manifestazioni sportive, festival, locali. Immagini, video e post vengono condivisi sul blog e sui social network. La community on line cresce giorno dopo giorno: uomini decisi a impegnarsi contro la violenza escono allo scoperto, altri personaggi noti si prestano a fare da testimonial sul sito, NoiNo.org si diffonde da Aosta a Catanzaro.
Nel 2013, la nuova edizione della campagna, con nuovi testimonial, non si limita a Bologna ma viene adottata dal Comune di Roma, in tutta la Regione Lazio e in molte città dell'Emilia-Romagna. Qui la community viene diffusa sul campo grazie all'impegno di associazioni e centri antiviolenza. Il 25 novembre 2013, giornata mondiale per l'eliminazione della violenza maschile contro le donne, NoiNo.org riceve la Targa di Rappresentanza della Presidenza della Repubblica, che viene consegnata dal Presidente Napolitano l'8 marzo 2014.
La campagna entra anche nelle aule con NoiNo.org Lab, progetto per gli studenti delle scuole superiori, realizzato in collaborazione con la Casa delle Donne di Bologna e con Sos Donna di Faenza. Dopo un ciclo di incontri e un laboratorio sulla comunicazione, gli studenti diventano a loro volta formatori alla pari ed elaborano la loro versione della campagna NoiNo.org.
Oggi NoiNo.org continua la sua attività, on line e non solo, grazie al contributo del Progetto InRete (Comune di Bologna e Associazione Orlando) e soprattutto con il sostegno continuativo della Fondazione del Monte. Molte cose sono cambiate, rispetto al debutto del progetto: i media dedicano più attenzione alla violenza di genere, alla responsabilità degli autori, alla trasformazione del ruolo maschile. La necessità di coinvolgere gli uomini nel contrasto a questo fenomeno sembra essere un dato acquisito. Le campagne con protagonisti uomini si moltiplicano. Certo, le notizie e l'esperienza ci ricordano ogni giorno quanto sia ancora lungo il cammino da fare. Ora però sappiamo che gli uomini intenzionati a percorrerlo insieme non sono poi così pochi.
NoiNo.org è un progetto di comunicazione nato per informare e mettere in contatto tra loro gli uomini che vogliono contrastare la violenza maschile contro le donne. Più di una "campagna sociale", senza essere un'associazione o un movimento: siamo una community (on line e non solo). Aderiamo a NoiNo.org per prendere pubblicamente un impegno personale, usiamo gli strumenti di comunicazione per condividerlo e coinvolgere altri uomini. Ma dire "No" alla violenza di genere significa rifiutare un fenomeno complesso. Qui raccontiamo cosa vuol dire, per NoiNo.org, essere Uomini contro la violenza sulle donne.
I SIGNIFICATI DI UN NO.
Premessa: di cosa parliamo quando parliamo di violenza. La violenza contro le donne è sessuale e fisica ma anche psicologica (svalutazione, umiliazione, isolamento, controllo), persecuzione (stalking), economica, assistita (quella tipicamente subita dai figli). Molti volti, purtroppo quasi sempre maschili: per questo si chiama anche violenza di genere.
Chi compie violenza non è un "mostro". Nella maggior parte dei casi gli uomini che agiscono in modo violento contro le donne non sono malati mentali, tossicodipendenti, poveri e ignoranti, immigrati, "diversi". Sono "uomini normali", spesso legati alle vittime da rapporti familiari o affettivi (mariti, ex partner, padri, conoscenti) che esprimono controllo e possessività nei confronti della loro partner, che non accettano di essere rifiutati o lasciati.
La violenza non è mai giustificata. Non esistono "ma" o "però", chi compie violenza contro una donna è responsabile delle proprie azioni. Non lo fa perché "provocato" né tantomeno perché "depresso" o "disoccupato", "accecato dalla gelosia" o "innamorato respinto" (anche se è così che, troppo spesso, i media raccontano i casi peggiori). Gli uomini che, anche in una situazione di difficoltà, non scelgono la violenza sono la maggioranza. Ma è ora che lo dicano pubblicamente.
È un problema nostro (e noi possiamo essere la soluzione). Il che non vuol dire che tutti gli uomini compiano quotidianamente violenze all'interno delle mura domestiche. Ma che il problema è così diffuso che sta a noi accettare che ci riguarda, metterci in discussione, provare a cambiare le cose e la mentalità delle persone e degli uomini. Noi compresi.
Gli uomini non sono violenti per natura. Come le donne non nascono vittime, deboli, predestinate a subire, così i maschi non hanno la sopraffazione iscritta nel DNA. Tutti, maschi e femmine, subiamo dei condizionamenti culturali, sociali e psicologici. Quelli previsti per i maschi ci consegnano la violenza come scelta predisposta per noi. Ma ognuno di noi può scegliere, fermarsi, riflettere. E cambiare.
Non ci dividiamo in buoni e cattivi. La violenza è fatta di molte sfumature di grigio: le sue forme estreme, come le botte, oggi sono condannate da tutti (anche se fino a ieri erano considerate "legittimi metodi correttivi"). Ma le violenze meno visibili (psicologica, economica, stalking) sono spesso difficili da riconoscere, sia per chi le subisce che per chi le compie. Non pensiamo quindi di essere immuni per "costituzione", ma di scegliere, giorno per giorno, di non voler essere uomini violenti.
NoiNo significa "Noi non lo accettiamo", non "Noi non c'entriamo niente". Aderire a NoiNo.org (e farlo sapere) serve a lanciare un messaggio "da uomo a uomo". Più saremo, più sarà chiaro che un comportamento violento in una relazione non viene giustificato dagli altri uomini. Chi sceglie la cultura dell'abuso, del diritto al controllo e della donna come proprietà non può più contare sul silenzio e sulla solidarietà tra maschi.
La violenza non è un fatto privato. Mai. Rifiutiamo la cultura del "tra moglie e marito non mettere il dito". La violenza non è una forma d'amore o un eccesso di sentimento, non è una questione di "panni sporchi da lavare in casa". Anche quando riguarda due adulti legati da un rapporto familiare affettivo, questo non giustifica né affievolisce le responsabilità di chi compie azioni violente. E di chi assiste, sente, sa senza intervenire.
Ognuno di noi può fare qualcosa. Il primo passo è aderire personalmente a NoiNo.org. Poi possiamo usare gli strumenti di questo sito (il blog, la pagina Facebook, gli strumenti di comunicazione) per continuare a informarci e a coinvolgere altri uomini (amici, colleghi, fratelli). Il percorso prosegue on line e nella vita concreta, rifiutando il linguaggio, la cultura e la pratica sessista, in quanto uomini. Abbiamo la libertà e la possibilità di reagire di fronte a una battuta misogina, di parlare con quell'amico che... di cercare altre parole per dire, e per pensare, le donne, l'amore e noi stessi.
Spezziamo la catena degli stereotipi. L'idea ancora maggioritaria di "vero uomo" imprigiona prima di tutto noi: ci dice come dovremmo essere e cosa dovremmo fare nella società e nelle relazioni. Il modello di "maschio tipo" ci impedisce di essere pienamente noi stessi; di scoprire tutti i modi in cui possiamo essere uomini. Esserne consapevoli vuol dire cominciare a liberarcene. Per noi, prima ancora che per le donne.
mo impiegati, liberi professionisti, studenti, pensionati, disoccupati, registi, attori, musicisti, operai, programmatori, giornalisti, casalinghi, mariti, compagni, figli, padri. Chi aderisce alla community è soprattutto un uomo. Alcuni si impegnano contro la violenza attraverso la loro attività culturale, professionale, civile o creativa. Molti altri si aggiornano, partecipano, dialogano tra loro attraverso il blog e la newsletter.
Commenti 8
https://www.facebook.com/AssociazioneDemetraOnlus/photos/t.1640558775/874109309301090/?type=3&theater
Ancora complimenti !!!
Avanti cosi!
Continua così!
tutti noi abbiamo il dovere di fare qualcosa, anche solo saper ascoltare.
farò sicuramente circolare il sito NoiNo.org.
ciao
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