Fotografare la realtà di un popolo in bilico tra la speranza di un futuro europeo e un ingombrante passato sovietico, indagando le drammatiche contraddizioni della guerra, per ritagliare frammenti di una quotidianità violata, tratta da un universo che sembra essere lontano anni luce, sospeso, immobile e opprimente.
È attorno a questa atmosfera di stallo e paralisi che si snoda la visione di Paolo Ciregia, (Massa Carrara, 1987), intensa, drammatica, resa ancor piú incisiva da un grafismo esasperato di bianchi e neri in netta opposizione, da cui emergono i protagonisti della vicenda, e in cui coesistono staticità, chiusura e durezza da parte di chi è connivente al sistema, e le visioni oniriche ,di un lirismo piú marcato, di chi invece cerca di evadere da una realtà senza via di fuga.
Quasi a volersi imporre da sole, le immagini urtano l’ inerzia dello spettatore e lo costringono a riflettere su come sia possibile una vera e propria guerra civile oggi, alle porte dell’Europa
L’esposizione è a cura di Giulia Guidi
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