In ricordo di Fernando Sammarone, testo critico e biografia in occasione della mostra “L’anima di Giuliopoli tra luci e colori - Giuliopoli e l’Abruzzo reminiscenze di pittori locali"
Testi critici, Chieti, 19 August 2015
Fernando Sammarone
Giuliopoli 1940 - Milano 2013
Nato a Giuliopoli fin da giovane si interessa alla pittura e al disegno da autodidatta, lascia gli studi da ragioniere ed a ventiquattro anni si trasferisce a Milano con la sua giovanissima consorte. Inizialmente nella grande città i due sposi iniziano a lavorare in una fabbrica di fustelli e listelli per la carta. Dopo qualche anno Fernando trova lavoro come ufficiale postale, mestiere che svolgerà per tutta la sua vita fino al pensionamento. La sua tipica giornata si divide tra l’impiego alle poste al mattino, il lavoro al suo studio di pittura nel pomeriggio e la sua famiglia che nel frattempo si era felicemente allargata per la nascita di due bambini. Fernando espose durante tutta la sua vita da metà degli anni settanta fino al primo decennio del duemila in molte città e in paesi straniere quali Milano, Venezia, Verona, Ginevra, Vienna, Copenaghen, Lussemburgo e Olanda. Nel 1988 Fernando ristruttura l’affresco dei primi del novecento della Chiesa di San Tommaso a Giuliopoli, e la statua di San Giulio che ora sono caratterizzati dai suoi splendidi e brillanti colori. Nei suoi ultimi anni Fernando non smise mai di dipingere e continuò brillantemente a eseguire grandi opere d’arte di cui il suo studio ancora custodisce.
Nel corso della sua carriera ha ordinato mostre personali e preso parte a rassegne in varie città d’Italia, ottenendo premi e riconoscimenti
Tra i più significativi:
• 1° premio assoluto per la grafica al Trofeo Durer, Milano 1976;
• 1° premio speciale al Concorso Leone d’Oro 1976;
• premio speciale per il divisionismo (fuori concorso) alla Rassegna Milano Artistica ’76;
• 1° premio assoluto alla rassegna d’Arte al Museo della Scienza e della Tecnica, Milano 1979
• Comune di Cernusco su Naviglio, Collettiva 1980;
• 1983 riceve l’attestato di stima e viene inserito nell’enciclopedia mondiale degli artisti contemporanei;
• 3° premio internazionale d’arte a Venezia, 1985;
• personale nella galleria Modigliani di Milano, 1988;
• personale, Il Disegno e la Pittura, Galleria arte & Arte di Verona, 1993.
Su commissione dell’Accademia Modigliani e per la sede della stessa, ha realizzato un’opera di notevoli dimensioni (m. 3×2,25).
Hanno scritto di lui: S. Balestrieri, A. de Bono, V. Castelli ed altri.
Bibliografia essenziale: La Notte, Artecultura, Circolo Letterario, Orizzonte, L’Elite. Catalogo Il Disegno e la Pittura edito da arte & Arte, Verona.




Fernando Sammarone coltiva in particolare i generi della pittura ad olio, dell’acrilico e del disegno. Fernando prima di riportare su tela la realtà tramite segni e colori rielabora la materia filtrandola attraverso il suo personale e indipendente animo creativo. Egli percepisce le immagini in termini di riproducibilità pittorica, ovvero le sensazioni percepite vengono da lui strettamente legate al mondo della pittura, trasformandosi così in colori, sfumature e accostamenti cromatici.
Il suo approccio all’arte è colto e consapevole, frutto di studio appassionato delle moderne correnti pittoriche di cui, specialmente per quelle del neo-futurismo e del divisionismo, condivide visione ed obbiettivi.
Il suo linguaggio pittorico in molti aspetti è paragonabile a quello musicale, come lui amava spesso ricordare. La gradualità dei passaggi di tono, la loro suddivisione puntiforme che crea le sfumature sono quasi come una composizione di accordi che, rincorrendosi, si ritrovano in un’ampia partitura melodica; all’interno di essa i motivi vengono accennati, scomposti e ricomposti.
Il Sammarone si ispira prevalentemente alla natura per trarne i soggetti che più lo stimolano, la sua prima fase è infatti paesaggistica. Il paesaggio è rappresentato in modo nuovo e molto personale, la sua natura non è né statica né irreale ma è natura viva ed in movimento. Fernando trasfigura e potenzia le suggestioni della natura, crea una dimensione astratta e viva dove colore e luce interagiscono fra loro. Le sue favolose evocazioni dei paesaggi mitici abruzzesi e del nostro paese Giuliopoli trovano la loro forza poetica nei giochi di luci, forme e cromie.
Ornella Marcotullio

http://sammaronefernando.com

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