Le labbra dischiuse esprimono il gradimento nel linguaggio del corpo. Un gradimento che assume una potenza infinita quando le labbra dischiuse si accompagnano agli occhi chiusi, trasmettendo l'alito del sogno di un qualcosa che si desidera fortemente si possa avverare, nonostante qualsiasi ostacolo o difficoltà. Nomen-omen: l'etimo che definisce Livorno suggella la missione di accoglienza che questa città porta nei suoi canali, nei suoi quartieri, nelle sue piazze e strade. Lab(b)roni(ri)ca è un progetto pensato per concorrere a potenziare il ruolo della Fortezza Vecchia nell'attuale processo di integrazione tra porto e città.
L'iniziativa vuole essere un evento che esploda il sogno artistico sul tema dello status di chi solca i mari del Mediterraneo: naviganti e/o migranti; tutti che, in quel durante lontani dalla terraferma, chiudono gli occhi per raggiungere sognando un approdo magari irreale, forse rarefatto, certo felice. Un tema immaginifico fatto di futuro e di voglia di essere, positivo nella propria passione.
Artisti italiani e non, saranno gli interpreti della mostra di arte contemporanea da installare presso la struttura chiusa della Sala del Piaggione dei Grani. Una mostra sensibile che vuole trovare un proprio percorso interpretativo e una chiave artistica per affrontare con curiosità il nostro viaggio nel tempo che è stato e che verrà.
Volutamente si installa la mostra nella Fortezza Vecchia: architettura progettata, immaginata e realizzata per la difesa di un luogo; struttura fortificata collocata in una geografia dove mare e terra si incontrano; simbolo di incontro/scontro a rivendicare, perpetuare, anche imporre una propria identità territoriale, dell’amore di chi lo abita e lo vive sentendolo con tutti i cinque i sensi. Un concetto diverso nel tentativo di rappresentare un futuro nelle varie discipline artistiche: dalla pittura alla fotografia, dalla performance alla videoinstallazione.
La volontà di puntare a potenziare l’integrazione porto città di Livorno muove dalla convinzione che le strutture pubbliche e private possano essere immaginate come porte aperte sulla strada, spazi reali che vivono della partecipazione e del contributo di tutti, e con gli artisti prevalentemente, i quali contaminano e caratterizzano, con il loro portato esperienziale e teorico, i territori in cui agiscono per capitalizzare e reinvestire le risorse inesauribili di cui tutti noi siamo depositari al fine di garantire una qualità di vita sostenibile.
Gli artisti coinvolti reinterpreteranno e rimodelleranno il luogo Fortezza Vecchia con interventi site specific.
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