Andrea Sbra Perego e Simone Torri ne scrissero il libro-manifesto
"Il fantastico trattato sul manifesto Oroccoccoro".
Oggi il movimento si autodenisce "globale" poiché comprende diversi artisti italiani residenti in diverse parti
del mondo (Malaysia, UK, USA). Prendendo spunto dal Futurismo, il movimento ingloba ogni tipo di forma
d’arte e di espressione, dalla pittura alla fotograa, dal video alla moda, dalla graca alla gastronomia.
Dal loro statuto: “Con l’ormai denitivamente avvenuto passaggio nel nuovo millennio, prendiamo coscienza
dei mutamenti storici, culturali ed urbanistici avvertendo l’esigenza di trovare un linguaggio artistico in grado
di rappresentare una società ormai nuova per ritmi e mezzi di comunicazione”.
“Con la possibilità di scambiare informazioni in maniera rapida e globale si sta però innalzando una barriera
d’incomunicabilità che va a discapito dell’individuo ed ha ripercussioni sulla qualità dei suoi rapporti sociali.
Avendo vissuto il passato, vivendo il presente e immaginando il futuro, ed essendo inevitabilmente testimoni
della grande mutazione della società di oggi, vogliamo esserne parte attiva riutando il ruolo di spettatori inerti.”
“Prendendo spunto dal Futurismo, in quanto inserito in un contesto di cambiamento per certi versi paragonabile
a quello odierno, ci proponiamo come prima nuova corrente artistica italiana del terzo millennio”.
Il termine “oroccoccoro” nasce dall’unione delle parole oro-rococò-barocco.
Oroccoccoro è il nuovo movimento artistico presentato a Milano la scorsa settimana: un gruppo di artisti italiani,
residenti in diverse parti del mondo ma accomunati dalle stesse idee. Le idee espresse nel
Fantastico Trattato sul Manifesto Oroccoccoro, manifesto scritto nel 2006 da Andrea Sbrà Perego e
Simone Torri, fondatori del movimento.
“Tutti dipingono, tutti fanno, ma noi abbiamo avuto bisogno di teorizzare quello che facevamo”: questa la
spiegazione di Andrea alla nostra domanda relativa alla nascita del movimento. Ma cosa signica
veramente Oroccoccoro? Ci ha risposto Giacomo Rua, altro esponente del gruppo:
“è un mix tra barocco e contemporaneo, dove la ricerca del bello assume un taglio urbano
manifestato attraverso i cinque sensi”
Sì, avete capito bene: i cinque sensi. Nello spazio della 77 Art Gallery di Porta Ticinese infatti sono esposti
quadri realizzati con diverse tecniche, abiti confezionati da Francesca Sara Seghezzi e vini della cantina
Battaglio le cui etichette sono state ideate e realizzate dagli esponenti del movimento.
Ma non è tutto, due mesi fa si è svolto l’Oroccoccoro Culinary Poster Presentation, evento che si è svolto in
contemporanea in Italia, nel Regno Unito e in Malesia, durante il quale lo chef italiano
Andrea Genio (residente a Kuala Lumpur) ha creato delle ricette ad hoc per rappresentare il movimento e
i piatti serviti sono stati poi ripresi nelle opere degli artisti.
Insomma, un movimento a 360° quello di Oroccoccoro sia perché diuso nel mondo, sia perché si avvale di tutte
le tecniche che rientrano nella denizione di arte, quindi pittura, fotograa, elaborazione digitale,
graca, cucina, moda, scrittura…
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