I sette peccati capitali vennero un tempo catalogati come deviazioni alle quali non si poteva scampare , malformazioni dell'anima che avrebbe dovuto pagare con l'inferno tale reato contro la divina armonia.
Col tempo ,pur restando capitali ,quindi indissolubili da una pena divina , morale o giuridica , mutarono il loro nome in vizi .Nel mondo post-freudiano dove viviamo , il vizio ,capitale o non capitale che sia , è divenuto ,non più un motivo di dannazione ,ma semplicemente un attitudine morale ,un inclinazione. La tolleranza illuminista nella quale sono nato ,mi ha così invogliato ad esplorare in maniera enciclopedica queste sette visioni del peccato, e addentrandomi nei moventi che portano l'essere umano a queste sperimentazioni ,mi sono reso conto che nessuna di esse è congenita bensì è solo una questione di ricerca :
la gola ricerca la sazietà spingendo il suo livello sempre oltre come l'atleta con il giavellotto
la lussuria ricerca la spersonalizzazione del prossimo e di se stessa nel desiderio di non riconoscersi e annegando nell'atto sessuale ogni altra relazione umana
l'accidia ricerca sempre nuove sensazioni ma tutto l'annoia ,essa è attratta in realtà dal polo magnetico del nulla che la attrae e la respinge facendola risultare pigra
L'invidia ricerca tutto ciò che non è suo rendendosi cieca a se stessa e alle proprie potenzialità
La superbia di contro ricerca continuamente l'ammirazione del prossimo e resta così ingabbiata nella trama dei giudizi altrui
L'ira fra tutti i peccati è forse il meno deviante in quanto ricerca uno sfogo violento delle proprie frustrazioni ,essa lascia che un flusso animale faccia perdere il senno
L'avarizia infine ,sostituisce con il feticcio denaro/potere la fede in un lavoro ,una passione ,un concetto e negli esseri umani che assumono un valore inflazionabile ,investibile e ovviamente comprabile.
Chi non ha mai visto questi peccati o provato almeno una di queste sensazioni intimamente non può negare che tutti i sette peccati hanno un comune denominatore : chi è soggetto a queste inclinazioni ,vuole sentirsi vivo!
L'espansione di queste sette icone nel mondo odierno , va ricercata , a mio parere nell'assenza della percezione dell'anima : è l'anima ,che unita al corpo, da vita alle passioni , le passioni , a differenza delle azioni vengono subite e nel bene e nel male danno vita ai vizi e alle virtù. Ma se siamo vivi e pieni di passioni perché vogliamo sentirci vivi?
I sette peccati capitali fuggono dalla morte , non da una misteriosa nera signora , ma da un pneumatico horror vacui che non crea stimoli se non nella sovrabbondanza , un vuoto che assale e fa vivere fuggiaschi alla ricerca di un vizio che figlio del corpo faccia percepire un anima.
Quindi ben vengano i peccati se sono vissuti in coscienza .Che possano mutare nuovamente da peccati a vizi ,da vizi a sensazioni, disprezzati a compresi ,come fenomeni della natura e della nostra natura , che ha un anima sola
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