Monte Sole parla

Monte Sole parla

Monte sole, venendo da Firenze, è l’ultimo acrocoro sulla via per Bologna. Alle sue pendici avvenne verso la fine della seconda guerra mondiale l’evento conosciuto come “Strage di Marzabotto”.
La brigata partigiana Stella Rossa, a partire dall’ ottobre 1943, cominciò ad operare in maniera sempre più violenta ed efficace contro l’esercito tedesco che era appostato in queste vallate per fermare l’avanzata degli Alleati sulla linea Gotica. Dopo un anno di scontri, la Wehrmacth, delegò il maggiore delle SS Reder di fare terra bruciata della zona per eliminare la presenza dei partigiani e dei civili che li sostenevano.
Tra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944 un reparto di SS, accompagnate da fascisti locali, uccisero barbaramente più di 1500 civili, per lo più donne e bambini; la maggior parte dei centri abitati e dei luoghi di culto alle pendici di questo monte vennero distrutti. Dopo la strage tutte le zone limitrofe furono sgomberate dai civili superstiti; solo una piccola parte dei centri abitati ritornò a vivere cpn la fine della guerra. A causa degli ordigni bellici rimasti sul territorio nel decennio ’45-‘55 morirono o rimasero ferite più di ottocento persone, trai i comuni di Marzabotto, Grizzana Morandi e Monzuno.
Il progetto corre su due bianri paralleli: da una parte i superstiti della strage e dall'altra i segni ancora oggi presenti nei luoghi della strage di ciò che successe.
Le fotografie che tengono tra le mani i soggetti dei ritratti sono le immagini dei loro cari che vennero trucidati durante l'eccidio: in questa maniera le immagini d'archivio personali ci ricordano in maniera diretta di come la Storia sia fatta di tante storie individuali che normalmente vengono spazzate via dall'agiografia ufficiale.

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Commenti 2

MILO MONTELLI
12 anni fa
MILO MONTELLI Artista
molto molto interessante
Samuele Bianchi
12 anni fa
Samuele Bianchi Artista
Questo lavoro risulta molto forte specialmente nei ritratti delle figure, che sembrano quasi sopraffatti dal ricordo, dal loro vissuto, tanto da sembrare elementi apparentemente statici che non lasciano trasparire le loro emozioni.
Trovo molto interessante questa visione "oggettiva" che lascia a noi fruitori il compito di cogliere molteplici sfumature sulla vita di queste persone.
Samuele

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