Still Life 14
Still Life è nato in 45 minuti, in silenzio, nel salotto fuori moda di una casa nella campagna veneta. Con il corpo presente-assente della nonna Elisa, e il corpo-agente di sua nipote Marina, che in una sorta di improvvisazione performativa ne duplicava le posture, i gesti, i movimenti; oppure se ne differenziava per contrasto, senza soluzione di continuità; si verificava così una specie di scivolamento continuo della presenza di Marina nell'esserci della nonna (del suo esserci qui e ora, e del suo essere stata, una volta). Il lavoro si è allora strutturato, semplicemente, e praticamente senza un intervento diretto mio e di Marina, su una costruzione a due: la pelle diafana di Marina e quella segnata di sua nonna, il nero di Elisa e il bianco della nipote, gli abiti pesanti della persona anziana e i vestiti leggeri della ragazza, e ancora, inevitabilmente, vita e morte, vecchiaia e giovinezza, moderno e antico... Anche le poche scelte stilistiche sul corpo di Marina - il rossetto, i capelli raccolti, una camicia bianca, gli orecchini rossi - si muovono sul filo della coppia identificazione-differenziazione: presente? passato? vicinanza? lontananza?
L'unità di tempo e di luogo del set fotografico, e l'unità cromatica, isolano e amplificano l'esserci di queste due persone, il loro rapporto biologico, gli anni di vita condivisi, quelli proiettati all'indietro di Elisa, e quelli lanciati in avanti di Marina.
Commenti 7
e la sua luce e ombra...Complimenti.
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