«Icare, dixit, ubi es?» Non sono le ali, non è il tuo volo che resta ma la caduta, eppure è stata una bella impresa, solo l’aquilone cerca di contrastare la forza di gravità e restare sospeso, piccola protesi bianca che vuole artigliare un cielo indifferente. Nel bozzolo candido un piccolo Icaro scalcia come un neonato tra le fasce, caduto in un ambiente ostile dove anche il liquido primordiale si è arreso ad essere ingabbiato, incanalato, privato del respiro vitale del moto ondoso. Piccolo angelo senza ali, sarai destinato alla terra.
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celeste,
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