landscape 005

Il lavoro landscapes nasce come una presa di coscienza di un'inedita dimensione magica del reale. Un'osservazione di elementi e del loro moto, volta a cogliere quella flessione che sbilancia tutto, l'aberrazione infinitesimale che apre le porte di un universo supplementare, le cui leggi sono le eccezioni. il videoartista, Ignazio Mortellaro, sembra ipnotizzato da quell'inaspettata vibrazione. I paesaggi di Ignazio Mortellaro, estremamente nitidi e tersi, assomigliano ad un concentrato esperimento alchemico: riflettono quell'attrazione irrefrenabile dell'uomo nei confronti di quegli elementi o composti chimici a cui l'istinto più che l'esperienza attribuisce qualità straordinarie; lo stesso magnetismo generato nel passato dall'acqua d'argento, nomenclatura originaria del mercurio, ingerita per garantire vita eterna all'uomo. Ad accompagnare la totalità dei landscapes il sound ipnotico di Luca Mortellaro scompone il marchingegno, elimina l'involucro della cosa, la svuota di significato. Come quando una parola ripetuta ossessivamente perde totalmente il senso e le sillabe si attaccano dislessiche tra loro. Si tratta dello stesso processo reiterativo insito nella pop art: un'immagine macabra di un incidente stradale, tratta da un quotidiano, viene riproposta ossessivamente, ingigantita, colorata a toni accesi. In questo modo l'immagine si svuota della sua drammaticità, anestetizza emotivamente l'osservatore: ciò che rimane sono unicamente le geometrie, gli assi ed i colori di una composizione. Con lo stesso processo, nei landscapes ogni nota, contratta o liquida, sembra sincronizzata con ogni particella, attraversa la materia e gli dà voce. Emerge una eco inquinata e tribale, pura ed esoterica e l'ipnotizzato si risveglia allineato in obliquo.
Testo di Cornelia Mattiacci
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