Fotografia Digitale, Paesaggio, Digitale, 100x100x3cm
Esprimere la forma dell’acqua è di per sé impossibile in quanto essa, per sua natura, è priva di connotazioni stabili : forma, andamento e colore sono solo variabili impresse dall’elemento esterno ; tanto vale, allora, ricercarne l’essenza. Eliminando così l’accidentalità che conferisce all’acqua un corpo, una direzione, una forma, una cromia, un movimento, evitando la mutevolezza delle possibili fenomenizzazioni che ne caratterizzano l’esistenza e l’aspetto, la ricerca fotografica si concentra sull’espressione della sua particolare natura e il linguaggio si decanta attraverso un processo assolutamente astrattivo. L’acqua si libera da qualsiasi consistenza effettiva e ritorna “elemento” primordiale, ancestrale, archetipico ; invade completamente l’inquadratura, senza orizzonte, senza verso definito, senza volume, decostruita in scie, falcate, correnti, increspature, atomizzata in pointillisme di gocce di luce su ampie campiture di buio profondo. Il rapporto cromatico si radicalizza e l’effetto della tavolozza suggerisce un inquietante bianco e nero, un contrasto di luce e tenebre in cui predomina sempre la parte scura, il buio delle origini e dell’indistinto. Si determina così un tipo di immagine fortemente ambiguo a livello percettivo poiché l’acqua funge contemporaneamente da figura e da sfondo : da figura in quanto forma emergente e a sé stante, da sfondo in quanto paesaggio unitario di base da cui ribollono, si increspano, si staccano, si vaporizzano le presenze figurali che, a loro volta, imprimono profondità e movimento alla compattezza della massa di partenza facendone intuire la forza congenita e la terribile potenzialità. L’attenzione si sposta così dinamicamente dalla superficie alla profondità, dalle figure allo sfondo e viceversa fino a che i due piani visivi vengono a sovrapporsi nella comprensione di essere di fronte ad aspetti diversi di una sola sostanza dalla natura inafferrabile, mutevole, ipnotizzante. Analogamente, la serie fotografica, attraverso le sue venti immagini, induce con le sue variazioni impressionistiche ad uno sforzo di concentrazione visiva ed attentiva, sviluppando con linguaggio gestaltistico un tema affascinante ed allusivo come quello del “segno” dell’acqua sull’acqua, una traccia di cui si intuisce la durata effimera, l’impalpabilità, il cambiamento di stato congenito con il rapido svanire nell’aria o il ricomporsi nell’acqua stessa. Sensazioni, emozioni, suggestioni ambientali attraverso un viaggio ed una visione personali che possiamo condividere e sperimentare sul piano ottico e mentale.
News
celeste,
Commenti 0
Inserisci commento