La scultura riproduce nelle forme la pianta carnivora Nepenthes rafflesiana elongata.Il titolo suggerisce un biglietto allegato al dono della pianta ‘con amore,Ofelia’.E’ Ophelia,impazzita e morta,che dona una pianta carnivora al suo Hamlet.Sembrerebbe una vendetta,un riscatto.E forse inizialmente,quando pensavo di realizzare semplicemente una pianta carnivora,lo era.In seguito lessi un articolo che mi commosse.C’è una pianta carnivora,la Nepenthes rafflesiana elongata appunto,che,nel Borneo,ha un rapporto di mutuo scambio vitale con una specie di pipistrello,il Kerivoula hardwickii.Il piccolo pipistrello vive al suo interno,vi trova riparo e rifugio e da nutrimento alla pianta attraverso i suoi escrementi e le sue urine.La pianta carnivora non costituisce così,inaspettatamente,alcuna minaccia per l’animale bensì il suo conforto e la sua sicurezza.E,a sua volta,ne trae il sostentamento,la vita stessa.Da qui ho osservato la stessa dinamica nei rapporti umani,amorosi,di un certo tipo.‘Vampiro’ è il modo in cui vengono chiamati i pipistrelli ma anche i narcisisti patologici(‘vampiri affettivi’),un flagello terribile nei rapporti d’amore.Mi son chiesta se una vera vendetta fosse possibile in amore.La violenza fisica o anche solo psicologica,il possesso,la simbiosi e l’interdipendenza sono sempre presenti,sebbene a livelli molto differenti a seconda dei casi.Per Ophelia non è possibile una vendetta.E forse nemmeno realmente voluta.E così per la mia pianta.La forma reale dei fiori e soprattutto della loro apertura(con due ‘labbra’ e una piccola protuberanza a metà strada che con la colorazione è divenuta simile a un clitoride)suggerisce si tratti di tante vagine giganti(tante donne in cerca di un riscatto?).È implicito nella forma e dimensione dei fiori anche un simbolo fallico e,nel suo essere carnivori,una minaccia di evirazione.E invece poi si scopre una violenza frammista a infinita tenerezza e in quei fiori carnivori un caldo rifugio(ho reso anche una sorta di lubrificazione attraverso uno spesso strato di vernice trasparente che sembra gocciolare fuori dall’imboccatura dei fiori).Anche in questo lavoro cerco di scorgere un’armonia tra la vita umana e la natura circostante.
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celeste,
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