Vinceremo?
Questo il tema simbolico dell’opera proposta, suggerito da un recente articolo di Boris Porena, ricercatore pedagogico e filosofo, in un articolo pubblicato sulla rivista letteraria e artistica francese 'Temporel'. La sparizione degli insetti si è tal punto accelerata negli ultimi tre o quattro anni da far parlare, oggi, di una vera e propria catastrofe ecologica, almeno in area europea. I prati non risuonano più del ronzio dei grilli e delle cicale; le lucciole sono oramai un ricordo, abbastanza straziante, del passato, di notte la luce dei lampioni non attrae più le grandi falene che un tempo abbondavano perfino in città e le acque di stagni e torrenti non ospitano più la ricca fauna cui eravamo abituati. Già si conta l’estinzione quotidiana di decine di specie e ognuna di queste ne trascina con sé delle altre (le rane, ad esempio, tra gli anfibi dichiarati a rischio di estinzione). Da qui la necessità urgente di prenderci “cura anche dei nostri compagni di viaggio” e dell'ambiente che “ci accomuna”. Questo perché alla Natura, che sa essere oltremodo vendicativa, potrebbe non interessare se ad estinguersi sarà solo un tafano o anche l’homo sapiens.
Composizione della tavola:
La tavola di base si compone di uno strato di PVC su cui è fissato uno spesso foglio di carta che rappresenta uno specchio d’acqua, dipinto mediante crete secche fissate al substrato con resina di cyclohexanon. La scritta “THE END” è stata simbolicamente realizzata con mosche da pesca fornite da amici pescatori e/o realizzate da veri e propri artisti in materia (tra i quali mi preme ringraziare Mario Giannini, Luciano Tosi, Fornili Stefano, Marcus Heiss e Paco). A sbalzo il simbolico FLIT SPRUZZATORE DDT “VITTORIA”, residuato d'antan, con cui nel ventennio furono compiute massicce campagne di bonifica del territorio. Quali poi siano stati gli effetti nocivi indotti è oggi ben noto.
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