Penso dunque non sono
In questo quadro l'artista capovolge con ironia il senso di "Penso, dunque sono". L'assioma cartesiano viene messo in dubbio e i toni della coloratura sembrano esprimere la torbidezza di questo domandarsi, espresso graficamente dall'enorme testa cogitante della figura intenta appunto a pensare. Vengono in mente allora le parole di un altro grande filosofo, David Hume, "A volte penso, a volte sono": l'opera sembra alludere proprio al fatto che quando ci perdiamo nelle concettualizzazioni della mente ci distacchiamo dalla percezione del momento presente, ci alieniamo dall'istante, perdendolo.
-Shakti Caterina Maggi-
P:S Shakti Caterina Maggi, giornalista e scrittrice,si occupa da anni di comunicazione e meditazione. Di recente ha curato alcune mostre d'arte contemporanea legate al tema della spiritualità.
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