serie # 5a
Il volo degli aerei è reso in sequenza, come fossero “fotogrammi” cinematografici in movimento. Tuttavia il movimento è di fatto cristallizzato, raggelato in lacerti che si fissano, e per questo inquietanti giacchè costringono il pensiero alla concentrazione, a sospendersi, a fissarsi su quel momento perchè non sia abitudine o indifferenza.
Nulla è reso con un aspetto che in natura è proprio, il cielo è reso in brani, geometrici, contigui ma separati, fatti in un insieme di gesso e di acetato di vinile che si crepa e si spacca al passare degli aerei, che invece del metallo pieno, sono eterei, ombre malsane, nugoli di insetti pericolosi e infestanti. E tutto è esteticamente elegante, dunque attraente nel bianco e nero.
La guerra è qui mostrata come un'opera.
Rossana Ratti
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