con profondo dolore mostro a tutti cosa resta di te
Con furia crescente ci si precipita verso l’illusione, la finzione chiamata ipocritamente progresso.
Il pensiero che conduce questo viaggio è: “io faccio parte della specie dominante, io non posso avere limiti!”
La veloce distruzione delle molteplici specie, e di ogni diversità, si compie contemporaneamente al completo immobilismo delle menti umane.
Man mano che i pensieri rallentano, diminuiscono in numero, qualità, diversità, l’umano corre, corre sempre più furiosamente opponendosi al limite del rispetto per ciò che è altro da sé.
Noi corriamo ogni giorno, sempre più veloci, sempre più inutili, sempre più sordi, sempre più ciechi, sempre più insensibili verso ciò che schiacciamo inesorabilmente.
Io, che non riesco proprio a sentirmi inserita nel cerchio della razza umana, insieme a mio fratello lombrico, all’amica foresta, all’immenso mare che mi è madre e padre, ed alla volpe schiacciata sull’asfalto, rimaniamo in attesa che la terra ci vendichi.
Commenti 7
t.v.b. sorella )
Quando la realtà è brutta, credo si possa e anzi, si debba, mutare.
Parlare d’arte equivale a produrre menzogna a meno che ciò non serva a mutare la realtà.
Io son colma di esplosiva rabbia per tutto l’orrore che vedo, ed alla rabbia s’unisce il disprezzo per il diffuso e comodo non agire e l’ancor più comodo non vedere.
Quando incontro la bellezza però, la mia pelle che vive senza anestesia, prova una gioia che sta pari alla rabbia.
Inserisci commento