Occhio Sc(hi)accia Occhio
Un gatto nero come la notte, nel suo occhio bianco come il mattino, alberga l’iridescente sole d’oro dove galleggia Gaia sconfinata nel filo spinato della malizia. Nel medesimo istante, un fragile uovo si screpola spargendo sul nero tegame della sorte l’immacolato bianco della speranza dove si avvolge il giallo che alimenta la vita sulla madre terra verde e blu. Un globo oculare primordiale e mistico nel contempo si offre in sacrificio sul tagliere delle miserie umane, così che l’invidia, le cattiverie e i malocchi si squaglino impotenti di fronte al martirio dell’occhio sacro che come un padre ci protegge. Nudo di dogma, invece l’occhio da chi con la ragione riesce a guardare, schiaccia brutti pensieri, presagi e superstizioni, per poter così apprezzare più banalmente forme, colore e arte … e godere semplicemente il miracolo della visione.
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