ATOPICA
La mia esperienza diretta mi ha costretto a vivere sulla mia pelle un impatto somatico violento, che solo a distanza di tempo mi è stato possibile comprendere nella sua quasi interezza.
In questo gioco di ambivalenze, la pelle, e così il corpo, fugge da sé per prendersi cura di sé.
L'energia del linguaggio non verbale tipico delle reazioni psicosomatiche, vissuta e compresa porta ad una nuova apertura all' ambiente circostante.
Quello che rimane dopo che i segni della malattia si dissolvono sono le sensazioni,
la consapevolezza di essere stati un luogo in cui le cicatrici hanno preso un colore che non ci spaventa più, imparando la bellezza da un qualcosa che non ci somiglia diventando poi la bozza della nostra presenza e appartenenza al mondo.
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