LUMINAL
Ho reso la texturizzazione simile alla granitura con pece greca tipica delle tecniche
d'incisione e delle stampe classiche.
La parte iconica dell'opera racconta un interno: il tavolo con i resti di una cena
frugale all'Autogrill. Vassoi abbandonati, pezzi di carne, l'incartamento della
cioccolata, la latta dell'olio e i bicchieri di una famosa bibita poggiati sul piano. La
cartolina impietosa di un “non-luogo” dove la gente in viaggio si ferma per andare in
bagno e mangiare qualcosa, senza piacere. Uno dei posti dove le persone si sentono
disorientate e ansiose, perciò consumano e abbandonano rapidamente i resti del loro
passaggio. Gli avanzi di cibo nei luoghi pubblici conferiscono agli interni atmosfere
degradate e sospese. Ci siamo e non ci siamo, anche se, per un determinato momento,
viviamo in essi, mangiando, bevendo, fumando.
Per la parte aniconica, (letteraria), ho scelto di inserire una campitura che ricorda il
trafiletto di giornale, sulla sinistra. Il testo è un mio scritto, firmato con lo
pseudonimo Marla Singer, un personaggio del film “Fight Club” di David Fincher.
Mentre la didascalia a piè di pagina è una citazione della scrittrice italiana Isabella
Santacroce, estrapolata dal romanzo “Luminal”, dal quale l'opera prende il titolo.
Commenti 3
Tra l'altro ho avuto il piacere le tue opere dal vivo alla Riseria. Alla mostra dei vincitori di Grafò eravamo nella stessa sala. Siamo fuori assieme anche all'Opus, che inaugura domani. A livello cromatico e di misure i nostri lavori dialogano che è un piacere!
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