L' ORECCHIO DI VAN GOGH SULLO SPIEDINO DEL CRITICO DOPO UNA SBORRATA IN FACCIA VENUTA BENE!
L' orecchio qui lo si vede infilzato su un lungo spiedino con basilico, limone, zucchina, rosmarino, carne, pomodoro, in atto di venir offerto all'ambiguo personaggio - forse il critico, forse la prosdtituta!? - che ha appena ricevuto in faccia un'abbondante eiaculazione dal pene a sinistra del quadro. La figura, così indecentemente lordata, regge una tavola ricoperta da un panno giallo - il suo colore preferito, tutti gialli erano i fiori sulla sua bara! - su cui sono posati tre preservativi presi in tre tempi diversi: pieno, mezzo-pieno, vuoto, intesi come gli "strumenti del mestiere" della prostituta.
E' evidente che c'è in quest'opera un mio intento polemico nei confronti del critico d'arte..., ma - e forse più - è anche un omaggio all'Artista che ho sempre considerato una specie di "agnello sacrificale", un qualcosa di molto vicino alla vicenda cristica poiché, oltre alle sue sconcertanti e rivoluzionarie opere, volle donarci pure il suo corpo.
Il taglio dell'orecchio fu, per molti aspetti, una "prova d'artista" di un body-artist ante litteram, un 'anticipo' della sua spoglia umana, che infine ci donerà sparandosi un colpo di pistola tra i suoi amati girasoli in un afoso pomeriggio d'estate del 1890.
Commenti 2
Contento di rivederti all'opera, mi ero un po' allontanato dal Premio..
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