stato di equilibrio provvisorio
Il progetto consiste in otto “alberi”, cioè strutture di bilance a due bracci che si sviluppano a biforcazioni successive verso il basso, partendo da quattro punti cardine, ancorati al soffitto o ad una struttura portante, ognuno collegato agli altri in più punti.
Il sistema è caratterizzato da un fragile equilibrio che può essere modificato totalmente variando le quantità di acqua. Una piccola aggiunta in un contenitore si ripercuote su tutti gli equilibri.
Si tratta di un lavoro molto leggero, costruito con fil di ferro, bava da pesca, provette in plastica e acqua colorata, ed è modulare: un modulo (o albero) sostiene circa 15 provette ed ha un peso complessivo massimo di 450 gr. La realizzazione ideale contempla il posizionamento di otto alberi in due file parallele e parzialmente integrate, con un ingombro di mt. 2 x 4,60, mentre l'ingombro in altezza è di mt. 1,40 e va posizionato ad un metro da terra. Essendo modulare il sistema può essere adattato a diverse esigenze e dimensioni, secondo l'ambiente a disposizione, e così anche la struttura che lo sorregge.
Il progetto è stato pensato per un allestimento in interno, o comunque al riparo dagli agenti atmosferici, in particolare dalla luce del sole, che farebbe evaporare l'acqua più in fretta del previsto.
Il progetto vuole proporre una riflessione sulla fragilità degli equilibri in natura, e d'altro canto su quella sorta di “miopia” dell'uomo che spesso lo porta a focalizzarsi su una visione parziale e non integrata delle varie problematiche, e a non capire quanto le sue azioni possano avere risonanze anche molto lontane.
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