Self-portraits in Berlin

Self-portraits in Berlin

Fotografia Analogica, Ritratto, Analogica, 21x26cm
Collage di autoritratti realizzati all’interno di una cabina fotografica originale degli anni ‘50/60’ che si trova presso il C/O Berlin International Forum For Visual Dialogues di Berlino. Nell’era del digitale ho deciso di recuperare la fisicità del processo di stampa tradizionale, l’istantanea che non puoi controllare sulla tua macchina digitale ed eventualmente cancellare, l’attesa di quei 4 minuti interminabili che ti separano dalla stampa delle tue foto ancora bagnate dagli acidi. Foto che diventano tracce del “tuo passaggio” , del tuo essere qui ed ora. “Queste fotografie dureranno 50 anni”, c’è scritto sulla vecchia cabina fotografica e ad affascinarmi è stato proprio il fatto che queste immagini nascano già con una data di “scadenza”, per cui diventano metafore della caducità della vita e della fotografia stessa, che dopotutto non fa che fissare momenti che sono già perduti per sempre, celebrando quindi piu’ la morte che la vita.
La scelta dell’autoritratto si inserisce invece all’interno del mio percorso artistico che vede nella fotografia lo strumento privilegiato per indagare ed esprimere un’identità personale che non rimanda solo a sé ma vuole anche essere uno specchio di vissuti ed emozioni per chi guarda.

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Commenti 5

Stephanie Rose
11 anni fa
Stephanie Rose Artista
Grazie Nat, sei molto gentile!! Anche a me manca molto la magia delle vecchie foto e l'attesa quasi febbrile di andare dal fotografo a ritirare le stampe...comunque c'è un grande recupero dell'analogico, anche attraverso le macchinette giocattolo come la Holga o la Diana, per fortuna!! A presto
Nat
11 anni fa
Nat Artista
complimenti! hai recuperato un pezzo di passato, io stessa collezziono fototessere che vengono da quella macchina ormai rimpiazzata da queste che fanno foto tutte uguali quasi senz'anima, mentre in questa si poteva vedere la smorfia nel susseguirsi degli sguardi e nei gesti, non usciva mai uguale, come a voler descrivere un'attimo fuggente della nostra vita che passa per sempre... grazie!
Stephanie Rose
12 anni fa
Stephanie Rose Artista
Grazie Gianfranco! Come sempre, oltre che bravissimo artista, ti dimostri anche critico acuto, capace di andare alla radice dell'opera..:)
Gianfranco ferlazzo
12 anni fa
E' nella moltiplicazione dell'immagine-attraverso una vera "messa in scena " di un soggetto recitante con tanto di velo di supporto, una sorta di "racconto" dispiegato sulle ali dell'identità- che hai battuto la "antivitalistica":))) riproduzione di una macchinetta da tessera fotografica(che mortifica il soggetto rendendolo congelato e sideralmente lontano da ogni palpito vitale:)).L'idea della scelta di una cabina fotografica anni 50/60 è suggestiva e concettualmente intrigante per le sue implicazioni sulla scadenza temporale.Come tu hai ben evidenziato la morte è già parte del processo fotografico-perchè quell'istante ,quello dello scatto è perduto per sempre...Complimenti!
alberto bottura
12 anni fa
alberto bottura Artista
Molto bello.

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