La Cappellaia Matta
Due donne albergano in me, quella migliore rimane intrappolata negli anfratti dell'inconscio, sopraffatta dai messaggi pubblicitari. Mi hanno detto che la bellezza artificiale è alla base della felicità. Così, mi ritrovo a vagare per queste grigie strade metropolitane, come clone infelice. I miei occhi non vedono, il mio cuore non pulsa, devastato com'è dal SILICONE. Nelle immagii riflesse delle vetrine vedo un esercito di donne uguali a me: noi non siamo DEE, MADRI, SPOSE, ma, un sofisticato congegno di piacere per soddisfare antiche voglie... Vorrei tornare ad essere Alice e meravigliarmi ancora del Mondo (Valentina Vivacqua
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