Nicht Gerettet
Nicht Gerettet
Da qualche anno ci stiamo interessando al tema della catastrofe, nel tentativo di comprendere il modo in cui i media ne determinino i confini e le dimensioni attraverso la diffusione più o meno intensa di immagini e testi su giornali, televisione e social network. Ciò che ci interessa è il linguaggio hollywoodiano adottato per raccontare ogni genere di catastrofe.
La metabolizzazione di ogni genere di paura e pericolo evocati continuamente sia dai media, che adottano un linguaggio spettacolarizzante e hollywoodiano, che dall'industria dell'enterteinment vera e propria (film catastrofici, video games), diviene stimolo per l'elaborazione di immagini in cui il tema dell'imminente apocalisse, sia trattato in modo parallelo e non in contrasto con il linguaggio mediatico. Noi abbiamo il dubbio che in realtà la catastrofe non sia altro che un “flusso” dentro il quale stiamo già vivendo.
Sul tema della catastrofe abbiamo realizzato il progetto Nicht Gerettet.
Nicht Gerettet # 3 è stato realizzato e presentato a Kronstadt (RUS) durante una residenza dF0;artista al National Center of Contemporary Art, e vede la produzione di due cinemagrafie. Le cinemagrafie sono fotografie nelle quali si notano particolari in movimento che contrastano con la natura statica della fotografia stessa. In questo caso le immagini creano una situazione di inganno temporale o sospensione temporale, lo scorrere del tempo non è più calcolabile, la circolarità del loop ci fa testimoni “presenti” della visione di un desolante paesaggio urbano abitato da militari e cani randagi. E’ in queste sospensioni temporali che vediamo la presenza della catastrofe che altro non è che lo stile di vita del mondo occidentale, con i suoi cataclismi economici, le tante isterie per inseguire qualche forma di successo o la politica difensiva opprimente e asfissiante contro i continui supposti attacchi terroristici che potrebbero compromettere il funzionamento del “virtuoso” volano economico dell’Occidente capitalista.
Da qualche anno ci stiamo interessando al tema della catastrofe, nel tentativo di comprendere il modo in cui i media ne determinino i confini e le dimensioni attraverso la diffusione più o meno intensa di immagini e testi su giornali, televisione e social network. Ciò che ci interessa è il linguaggio hollywoodiano adottato per raccontare ogni genere di catastrofe.
La metabolizzazione di ogni genere di paura e pericolo evocati continuamente sia dai media, che adottano un linguaggio spettacolarizzante e hollywoodiano, che dall'industria dell'enterteinment vera e propria (film catastrofici, video games), diviene stimolo per l'elaborazione di immagini in cui il tema dell'imminente apocalisse, sia trattato in modo parallelo e non in contrasto con il linguaggio mediatico. Noi abbiamo il dubbio che in realtà la catastrofe non sia altro che un “flusso” dentro il quale stiamo già vivendo.
Sul tema della catastrofe abbiamo realizzato il progetto Nicht Gerettet.
Nicht Gerettet # 3 è stato realizzato e presentato a Kronstadt (RUS) durante una residenza dF0;artista al National Center of Contemporary Art, e vede la produzione di due cinemagrafie. Le cinemagrafie sono fotografie nelle quali si notano particolari in movimento che contrastano con la natura statica della fotografia stessa. In questo caso le immagini creano una situazione di inganno temporale o sospensione temporale, lo scorrere del tempo non è più calcolabile, la circolarità del loop ci fa testimoni “presenti” della visione di un desolante paesaggio urbano abitato da militari e cani randagi. E’ in queste sospensioni temporali che vediamo la presenza della catastrofe che altro non è che lo stile di vita del mondo occidentale, con i suoi cataclismi economici, le tante isterie per inseguire qualche forma di successo o la politica difensiva opprimente e asfissiante contro i continui supposti attacchi terroristici che potrebbero compromettere il funzionamento del “virtuoso” volano economico dell’Occidente capitalista.
Commenti 1
Inserisci commento