36 fattoriale / ri-costruzioni
Sul lato superiore della tavola è segnato il numero che corrisponde al 36 fattoriale ( le combinazioni possibili delle nove tavolette disposte a piacere nelle diverse posizioni e sui quattro lati ) dal fruitore dell’opera.
Si tratta di soluzioni aperte, ognuna originata dall’azione di qualcuno. La componente performativa restituisce il senso dell’azione per il cambiamento. Azione privata e collettiva contemporaneamente.
Pensando alla nozione di Fine come ad un luogo residuale dove lo scarto resta su tutto come materia del caos, l’azione che ri-costruisce è quella che impegna le macerie in una nuova forma, ricomponendone i frammenti in un nuovo disegno.
Le nove tessere libere sono dati / esperienze / ricordi / residui / macerie provenienti dal passato, un piccolo tesoro inevitabile accumulato sulla soglia della Fine.
Il quadro temporaneamente ottenuto dalla combinazione delle nove tessere è la visione di una realtà ri-costruita da ogni singolo individuo e insieme, dall’azione potenzialmente collettiva di un’intera comunità che interagisce nel ripensamento e nella ricomposizione di un mondo nuovamente abitabile oltre il punto di rottura.
Niente è definitivo o uguale, tutto può essere ripensato. La dispersione e la perdita definitiva non sono previste dal procedere economico della natura. La trasformazione garantisce la sopravvivenza. E anche un’azione minima, un minimo spostamento di posizione, può essere determinante alla ricostruzione del senso perduto.
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