ITALIA CON CANCRO
I fogli stropicciati e strappati volano via da una Divina Commedia abbandonata e dimenticata come la nostra cultura; cinque lire spezzate giacciono, con la loro cornucopia, prive di ogni valore, come il piccolo giglio di Firenze che gli sta accanto; la testa vuota di un uomo rotola via; una reginetta di bellezza, piena della sua effimera avvenenza, con lo sguardo vuoto sorride alle griffe e alla sua scarpetta rossa, beni di consumo che il mondo le offre: inconsapevole delle lotte femministe, si pone come oggetto di piacere e si appoggia ignara su di un teschio – la fine; un seno finto lascia intravedere la falsità, l’imbroglio, gl’inganni e la mistificazione di una classe dirigente che porta tutti alla rovina, verso la fine. Solo un fragile animaletto di vetro soffiato indica la speranza: un cavalluccio marino – specie estinta o in via d’estinzione – che si spera cavalchi l’onda rigeneratrice che stravolga il tutto, spazzando via quel magma nero e riportando i frutti dell’abbondanza, culturali, morali, etici all’interno della cornucopia.
CELESTINA SALEMI
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