Le tre Grazie e Hitler

Le tre Grazie e Hitler

Le tre Grazie e Hitler

Le Grazie (in latino Gratiae), figlie di Giove e di Eurinome, una titanide figlia di Oceano, sono tre divinità della bellezza e, probabilmente in origine, forze legate al culto della natura e della vegetazione. Sono infatti queste fanciulle a infondere la gioia della Natura nel cuore degli dei e dei mortali. Si dice abitino sull’Olimpo insieme alle Muse, con le quali talvolta si dilettano a formare cori. Fanno parte del seguito di Apollo, dio della musica, o di Venere con la quale condividono alcuni attributi identificativi: la rosa, il mirto, la mela o il dado che sono solite recare nelle mani. Secondo la leggenda più comune, riportata da Esiodo nella Teogonia, erano tre e si chiamavano Aglae, lo splendore, Eufrosine, la gioia e la letizia, Talia, la prosperità e portatrice di fiori. Generalmente sono rappresentate nude, in cerchio, e abbracciate, quella al centro volge le spalle mentre le altre due, ai lati, sono rivolte verso lo spettatore. Secondo Seneca le Grazie raffigurano le tre caratteristiche della generosità: dare, ricevere e contraccambiare. Gli umanisti rinascimentali le consideravano invece come immagini della castità, della bellezza e dell’amore; talvolta infatti appare la scritta “Castitas, Pulchritudo, Amor”. Nella letteratura, Ugo Foscolo, canta la loro figura nel suo carme intitolato, appunto, Le Grazie. Scrive Foscolo nella dedica che precede i tre inni: « Alle Grazie immortali / le tre di Citerea figlie gemelle / è sacro il tempio, e son d'Amor sorelle; / nate il dì che a' mortali / beltà ingegno virtù concesse Giove, / onde perpetue sempre e sempre nuove / le tre doti celesti / e più lodate e più modeste ognora / le Dee serbino al mondo […] ». In opposizione al gruppo delle tre Grazie, si colloca la figura di Hitler, il capo del Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori, noto con il nome abbreviato di Partito Nazista, e il principale ideologo del nazionalsocialismo. Adolf Hitler prese il potere in Germania cavalcando lo scontento e l'orgoglio ferito del popolo tedesco, a causa della sconfitta nella prima guerra mondiale e della grave crisi economica che affliggeva la Repubblica di Weimar. Sfruttando la sua abilità oratoria e l'insoddisfazione delle classi medie e dei disoccupati, infiammò gli animi presentando un manifesto politico intriso di nazionalismo, anticomunismo e antisemitismo, e dopo alterne vicende arrivò alla Cancelleria il 30 gennaio 1933. Nel 1934 si attribuì per legge il titolo di Führer e Cancelliere del Reich, accentrando nelle sue mani i poteri dello Stato e instaurando un regime dittatoriale. Hitler perseguì una politica estera estremamente aggressiva, volta principalmente ad espandere il Lebensraum (spazio vitale) tedesco a spese delle popolazioni dell'Europa orientale. In un susseguirsi di atti di sfida alla comunità internazionale, giunse ad invadere la Polonia il 1º settembre del 1939, provocando lo scoppio della seconda guerra mondiale. Sconfitto dagli eserciti alleati, con le truppe sovietiche ormai penetrate in città, si suicidò nel suo bunker di Berlino il 30 aprile 1945 insieme alla compagna Eva Braun. Responsabile della morte di milioni di persone, Hitler fu fautore di una politica di discriminazione e sterminio che colpì vari gruppi etnici, politici e sociali (popolazioni slave, minoranze religiose, omosessuali, prigionieri di guerra, comunisti, oppositori politici, disabili fisici e mentali) e in particolar modo gli ebrei. Contro cui emanò nel '35 le cosiddette leggi di Norimberga che prevedevano la privazione di tutti i diritti civili e politici, e a cui fece seguito la “Notte dei Cristalli” tra il 9 e il 10 novembre del 1938, quando SA, SS e simpatizzanti nazisti si scatenarono contro i negozi e i luoghi di culto degli ebrei. A queste azioni seguì la vendita coatta di imprese e di beni, mentre gli ebrei venivano sfrattati, arrestati in massa e mandati ai lavori forzati. Infine, nel '41 l'ossessivo pensiero partorisce la "Soluzione finale": gli ebrei e le altre minoranze furono oggetto di un piano d'internamento ed eliminazione totale, al quale ci si è riferiti sin dall'immediato dopoguerra con il termine di Shoah od Olocausto. La parola genocidio fu coniata dall'ebreo polacco Raphael Lemkin in un'opera del 1944 sulle politiche di sterminio naziste.

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Commenti 2

COSIMO ABBATEPAOLO
11 anni fa
LE IMMAGINI CANOVIANE TRADOTTE IN FIGURE GAUGUEIANE SN DECISAMENTE AFFASCINANTI COME ANCHE QUESTA TAVOLOZZA CROMATICA STRIDENTE ANCH ESSA D ISPIRAZIONE GAUGUEIANA.DAVVERO BELLA!
Cat
11 anni fa
Cat Fotografo
Original !

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