l'Insula delle Rose
E’ il primo maggio del 1968, un ingegnere bolognese, Giorgio Rosa, proclama uno stato indipendente su una piattaforma in ferro da lui stesso progettata e costruita sei miglia al largo di Rimini: è l’atto di nascita dell’Isola delle Rose. Nei mesi successivi quel tratto del mare Adriatico finisce al centro di un caso internazionale. Giornali e televisioni di mezzo mondo mandano i loro cronisti a Rimini per indagare sulla neonata repubblica, mentre i turisti fanno a gara per trovare una barca che li porti a fare un giro intorno all’isola, che intanto ha aperto il suo bar e un ufficio postale. La lingua ufficiale adottata dalla micronazione è l’esperanto, e proprio in esperanto vengono contrassegnati i francobolli dell’Isola delle Rose o, meglio, del Libera Teritorio de la Insulo de la Rozoj.
Durante l’estate del ‘68, i militari occupano la piattaforma. Di fronte alle spiagge romagnole affollate di turisti viene scatenata quella che alcuni storici ricorderanno come la prima e unica guerra d’aggressione dell’Italia repubblicana.
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