Mergers
Il mondo fotografico è stato profondamente trasformato e rinnovato da tecnologie sempre più avanzate e precise che permettono di realizzare immagini sempre più suggestive e impressionanti, e laddove non basta il gusto o la competenza, il colpo d'occhio appunto, entrano in gioco qui mezzi che ci permettono di elaborare, modificare, aggiustare e quindi trasformare l'immagine stessa.
Da qui il bisogno di ricongiungersi a un mondo un pò più autentico. Analogico.
Come quasi tentare di riportare, o meglio riavvicinare la fotografia alle sue origini vengono accantonate le moderne attrezzature a favore di macchine rigorosamente analogiche e rullini B/N.
Nasce da qui la volontà di percorrere/ripercorrere uno studio fotografico d'altri tempi. Di proporre e riproporre quelle immagini che ci raccontano la storia uno scatto alla volta.
Sperimentiamo quindi in un panorama digitalizzato ciò che lo scenario analogico è ancora in grado di trasmettere.
IL PROGETTO
Ripercorrendo quelle che sono stati i vari stadi evolutistici della fotografia nell'ultimo secolo ci soffermiamo un po' per bisogno (non sempre infatti è possibile reperire determinate attrezzature e materiali) e un po' per gusto alla realizzazioni di immagini B/N ottenute attraverso l'utilizzo di macchine fotografiche analogiche e sviluppate grazie a quei prodotti chimici oramai noti solo a pochi.
Durante la fase di ricerca nel tentativo di riprodurre le immagini suggestive della fotografia di Adams, Newton, Brandt, Man Ray, Horst, K. Hugo e via dicendo, ci imbattiamo in quella che per noi è una vera e propria novità che ci spinge a realizzare immagini attraverso la doppia esposizione della pellicola.
Nascono da qui paesaggi impossibili, immagini irreali e surreali inaspettate!
Il controllo dell'immagine, dell'inquadratura e dell'esposizione fondamentali per realizzare lo scatto "giusto" sfuggono al nostro controllo in quanto inesperti, incapaci ancora di pensare/ripensare in modo analogico.
Quello che apparentemente, o che più probabilmente è, l'errore stesso; ci regala immagini comunque leggibili e interessanti, in una sorta di composizione che unisce e avvicina o accomuna la fotografia ad altre tecniche come il collage o l'incisione.
L'errore si trasforma quindi nel punto di forza della nostra fotografia, quelle immagini inaspettate diventano il riferimento di una ricerca stilistica che tenta di unire la fotografia analogica (tradizionale) a un mondo concettuale (moderno).
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