Per un istante Atlante smette la sua fatica di accollarsi sulle spalle il peso del mondo, ed è lui ad appoggiarsi a esso... ad ascoltarne i rumori: ma non sente altro che il silenzio; troppo assordante silenzio che destabilizza e pone in condizione di disagio esistenziale. Come se tutte le esistenze fossero legate al fluire di una vita che arranca per una dignità intellettuale, offesa gratuitamente da gesti di abominio infernale che fanno rabbrividire anche chi come lui (Atlante, o chi per lui) lo regge, il mondo, e non vi è salvezza alcuna, né margine di miglioramento alcuno. ... Ed è tentato (Atlante), una volta per tutte, di lasciarlo cadere (il mondo) nell'oblio dell'universo: come una palla cade in un buco nero... senza spazio e senza tempo.
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