SCIE
Ci son ancora uomini che
guardano le nuvole mentre attraversano
il firmamento?…che guardano l’orizzonte
alla ricerca dei monti che il cielo
nasconde gelosamente
e lascia apparire di rado?
Chi ha il diritto di sporcarsi le mani
del blu indefinito che di notte si spegne
in un buio profondo e impalpabile?
Chi mai ha toccato quella celeste volta?…
Forse neanche i più grandi e potenti dei
ne han avuto il diritto…
Solo il mare è riuscito a toccarlo…
diventando un tutt’uno all’orizzonte…
indistinguibili…inseparabili…
si trastullano e ci confondono…
Nella sua grande solitudine il firmamento
ha la sua piccola e profonda compagnia.
Il cielo gioca con la luna la notte…
la fa sciogliere nel mare…ecco perché
la notte dopo ne manca sempre
un pezzetto…e quando la luna svanisce,
il mare dona alla sua volta le perle più belle…
così la nuova notte sarà ancora più preziosa.
Durante quella gelida oscurità poi
il cielo adagia su di sé le sue vaporose
lenzuola…della lana più pura
e leggera dell’universo che possiede solo
quel gregge che ogni tanto si scorge
a pascolare nell’azzurrità.
Di tanto in tanto il giorno seguente
intrsavvedi lenzuola candide mosse
dal vento come se dovessero
asciugarsi dalla pioggia appena caduta
e all’imbrunire si tingon dei mille
colori dell’arcobaleno.
Il sole è quella palla di fuoco
che rotola durante il dì sulla sua coltre,
che riscalda quel povero cielo
così freddo che quando al tramonto
si tinge di colori bollenti sappiamo che
finalmente è riuscito a scaldarsi.
La sabbia del deserto rincorre
quel paradiso senza fine…gli dona
le sue piccole creazioni…le sue tante
rose…il cielo apprezza e appende
quelle stelle brillanti al suo manto
che la notte luccicano nelle tenebre.
Feda Calì
Commenti 0
Inserisci commento