Paesaggio con figure
Attraverso l’autoscatto vivo con ingenuo e libero slancio il “momento”, solo durante l'osservazione del mio lavoro si rivelano il peso e le conseguenze di quell’azione.
Lascio che i luoghi entrino nel mio lavoro e nel mio modo di sentire. La mia figura è un’immobile presenza nello spazio, in un dialogo aperto tra il tempo attuale e le tracce del passato.
Fondamentale all'interno dei miei progetti è l'esperienza, intesa come sperimentazione del luogo in cui questa è attuata. Il mio lavoro diventa perciò una performance che si sviluppa nel tempo che trascorro all'interno degli ambienti che scelgo.
In “Paesaggio con figure” attraverso uno specchio verticale, ho prodotto questi scatti nel corso di un’unica giornata, in vari punti del paese di Orta. L’immagine è composta da uno specchio con all’interno il riflesso della mia immagine, insieme allo spazio che avevo intorno. Usare uno specchio in fotografia è come parlare del tempo rappresentato in esso ma anche del tempo presente, di come lo scatto fotografico fissi l’immagine e renda virtuale lo spazio intorno in un continuo rimando di paesaggi e immagini. La fotografia diventa autoritratto nell’autoritratto in quell’istante.
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