Esperimenti su vie d'uscita praticabili
Il mio lavoro da sempre spazia nell’arte performativa che vede il corpo come soggetto in ricerca di un’ identità e che negli aspetti relazionali cerca il suo posto nel mondo utilizzando limiti imposti o autoimposti. “Esperimenti su vie d’ uscita praticabili “è un ampio progetto performativo e fotografico di cui questi due autoscatti ne costituiscono il lapsus fotografico. Gli autoscatti si riferiscono all’azione in cui cerco di uscire dall’abitazione risalendo per l’ interno di un camino. Ho utilizzato l’errore nell’ impostazione del diaframma e così nei tempi dello scatto consapevole dei rischi della sovraesposizione e dei effetti del tempo lungo ma anche della loro possibilità esplorativa del reale abbandonando così il controllo sulla scelta del dettaglio e di ciò che può essere incluso o escluso nell’ immagine inglobato dalla luce. Un “esperimento di via d’ uscita praticabile” sta appunto in questo caso nell’ abbandono del controllo che implica per sua natura un cambiamento del punto di vista.. All’ interno della tipologia della mia ricerca ho voluto indagare come limite il gioco tra la realtà e l’apparenza . Nello specifico dell’immagine il gioco degli opposti lo vedo veicolarsi nella manifestazione di ciò che chiamiamo reale nel suo costituirsi come essere definito o indefinito e del suo essere significante dietro al mutamento delle cose.
In questa definitezza e indefinitezza delle cose ,nella riuscita o meno dell’azione, nella riuscita o meno della fotografia il dubbio diviene “la via praticabile”.
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