Quando ero bambino mia zia mi chiamava "schunk" che in dialetto modenese significa "ragazzo pieno di energia incontrollabile". Effettivamente, gran parte della mia esplosione artistica è derivata proprio da quella stessa energia innata. Come un felide immaginario mi rivoltato e mi spingevo continuamente oltre i mie limiti cercando di scoprire nuovi orizzonti. Il potere "supersonico" che mi animava un tempo ha dato vita ad opere straordinarie le quali conservano la semplicità schietta del segno di un bambino unita al simbolismo primitivo dal valore universale.
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celeste,
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