REPEATED HISTORY
Le principali inclinazioni artistiche come pittura e scultura sono state reinterpretate e fuse attraverso la fotografia, rigorosamente analogica, sostituendo il corpo umano alla pietra, ai colori e alle tele e scegliendo la pellicola come interlocutore per il pubblico, nel tentativo di ricrearne e ricercare i volumi plastici della scultura e la carica esplosiva e suggestiva della pittura per trasmettere emozioni leggibili che possano essere raggiunte e comprese da tutti.
L'incisione eseguita sulla pellicola prima della stampa rappresenta il brutale intervento dell'uomo sull'uomo ai danni di se stesso e dell'umanità e dall'effetto che questo procura e subisce in una spirale che assorbe e distrugge l'integrità civile del singolo elemento.
Per questo non a caso è stato scelto come riferimento i crimini commessi dall'umanità negli ultimi anni, ed ecco che ai piedi del "Cristo Morto" appaiono quindi le bandiere dei popoli che lottano in nome di una fede che spesso divide invece di unire, una "Pietà" che raccoglie e sorregge il figlio morto, ancora tanto vicino ma ormai perduto, nient'altro che un sottoprodotto della guerra. E ancora il pensiero di un uomo che non si da pace e assiste e pensa impotente e incapace di reagire e immobile nella sua forma più umana e vulnerabile, oppure una "Maddalena" che si rifà a una donna ormai inerme, spogliata dalla propria dignità e del sacro diritto alla vita, strappatogli via da un mondo di pregiudizi e infelice vigliaccheria.
Gli esempi potrebbero essere molteplici, questo progetto ha cercato di analizzare questo periodo storico dove le ideologie, gli equilibri geopolitici, l'economia, il modello di sviluppo, la famiglia, la sessualità, la cultura, il rapporto tra le generazioni e l'attesa del futuro che vive ormai all'ombra dell'Errore, in bilico tra la rassegnazione malinconica al declino e il tentativo utopico di uscirne, anche in modo antagonistico e conflittuale.
L'incapacità di imparare dall'Errore è la caratteristica della nostra attuale decadenza: siamo bloccati in questo eterno presente/passato che restituiamo con immagini che non ci appartengono più, e che ci distolgono dal riscrivere una nuova Storia.
Commenti 3
gli animali che ti videro per la prima volta.
E questo sangue odora come nel giorno
Quando il fratello disse all’altro fratello:
«Andiamo ai campi». E quell’eco fredda, tenace,
è giunta fino a te, dentro la tua giornata.
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
Salite dalla terra, dimenticate i padri:
le loro tombe affondano nella cenere,
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.
SALVATORE QUASIMODO
Sei ancora quello della pietra e della fionda,
uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte,
t’ho visto – dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,
come sempre, come uccisero i padri, come uccisero
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