“Circolari scheletri dormienti: meravigliose geometrie d’un relitto incandescente. Segmenti sferici che infrangono la cieca meraviglia d’un cielo impossibile, irrespirabile – rincorrono un giro del mondo ridotto ad un ascendere d’inchiostri; ad un sole inesatto, troppo preciso, centrale – spento. È un crocevia di sbarre, un garbuglio infinito di cavi in tensioni distanti, rotonde: dipingo il volto d’una sinfonia crudele. Affranta. Resiste all’assedio del vento, stoica, mentre le sue stesse ombre si fanno indicibili, ferrose, più pesanti del cielo.”
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