L'Arca di Noè
Partendo dalla lettura della Bibbia, e dunque da un dato specifico di risonanza antropologica con forti ricadute sull'immaginario e sulla psicologia collettiva, sono approdato, tramite astrazione, alla rappresentazione del fatto biblico sganciandomi in parte da questo.
Ho infatti generalizzato all'estremo i concetti e gli eventi in sé facendo diventare i protagonisti di questi passi semplici corpi, anatomie, strutture viscerali; eliminando tutti i possibili rimandi di natura fisiognomica ed astraendoli dalle dimensioni di spazio e tempo. Dunque sono partito da una lettura a carattere particolaristico per approdare poi alla massima generalizzazione ed universalizzazione del dato biblico, facendo sì che potesse esistere una possibile immedesimazione, con delle ricadute non necessariamente socio-culturali, da parte di chi si approcciasse al mio lavoro lasciando però intatti alcuni espliciti richiami ai salienti eventi biblici.
Nello specifico, nella realizzazione de "L'Arca di Noè" mi sono servito di forti richiami a carattere simbolico, anche non diretti ed espliciti, legati alla sfera della sessualità e della riproduzione poichè basilari all'interno dell' intero passo Biblico: lo schema di un processo di scissione mitotica di una cellula e l'osso dei bacini dell'uomo e della donna.
Ho scelto questi due simboli poiché basilari per i concetti che volevo rendere evidenti nella rappresentazione: la riproduzione e la necessità di far si che gli animali da Noè radunati fossero di differente natura sessuale.
La scissione mitotica della cellula sancisce, infatti, il processo riproduttivo basilare e primitivo all'interno del nostro organismo, quello senza il quale non avverrebbe la riproduzione in sé, il processo attraverso il quale due organismi viventi generano altri individui della stessa specie, i discendenti.
Partendo così da un concetto matrice e chiave del nostro intero sistema sono approdato alla rappresentazione del pensiero di Dio.
La scissione mitotica rappresenta infatti il momento di riproduzione di una cellula, la più piccola struttura ad essere classificabile come vivente. Ogni cellula può infatti essere definita come un'entità chiusa ed autosufficiente: essa è infatti in grado di assumere nutrienti, di convertirli in energia, di svolgere funzioni specializzate e di riprodursi.
Insomma rappresenta la parte più piccola del nostro organismo capace di essere autosufficiente e che è caratterizzata come noi stessi da numerosi processi biologici, fra i tanti anche quello riproduttivo attraverso la mitosi.
Il bacino, invece, dell'uomo a destra e della donna a sinistra, è l'unico osso ad avere una conformazione differente nei due sessi, poiché uno ne garantisce la gravidanza e il parto e l'altro no. Il bacino mi è quindi servito all'interno della tavola per separare i due schieramenti di animali e per sancirne e rendere identificabile il sesso differente.
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