La casa si porta con la testa e con le mani

La casa si porta con la testa e con le mani

Installazione, Memoria, Natura morta, Fantasia / Visionario, Paesaggio, Video installazione, 100x100x100cm
Installazione site specific. Azione. 7 animaletti in vetro colorato, legno, cuffie, riproduttore audio, file audio, 37 metri di pellicola trasparente adesiva, colore acrilico, cornici in legno dorato, piastrelle souvenir in ceramica, cartoline


Il lavoro si svolge in quattro momenti passando dall’interno all’esterno dello spazio espositivo, dall’installazione ambientale all’azione partecipativa. All’interno della prima sala espositiva si trova un’installazione ambientale composta da una fila di animaletti di vetro colorato posti a terra su di un supporto di legno bianco e da un paio di cuffie collegate ad un i-pod poste sulla parete. Il fruitore è invitato ad indossare le cuffie e ad ascoltare il suono. Questo è costituito da una ripresa diretta dei suoni presenti nell’ambiente esterno antistante allo spazio espositivo. Sempre all’interno nel corridoio tra le due sale, nella parete illuminata da una luce blu diffusa, sono poste due cornici in legno dorato che contengono due souvenir di Venezia.
All’esterno una linea blu realizzata su pellicola adesiva percorre per la lunghezza lo spazio della calle. Sempre all’esterno ma fuori dall’ingresso dello spazio espositivo un’azione vedrà coinvolto durante l’inaugurazione, un signore veneziano che donerà ai passanti e agli ospiti della mostra delle cartoline realizzate dall’artista con un’immagine turistica della città di Firenze, composta secondo il modello del souvenir anni ’40 esposto all’interno della galleria.

Il lavoro riflette sul tema del paesaggio intimo, quello che si ritrova nei ricordi e che si porta con sé tornando da un viaggio, dall’incontro con un luogo, dal suo reincontrarlo nel cuore. L’artista ritorna nella Venezia dei suoi ricordi e riflette sulle associazioni, le somiglianze e i legami tra l’esperienza della città presente e quella nel suo ricordo, come sulla dimensione turistica della sua città di provenienza, Firenze e la stessa che incontra qui.
Il paesaggio è un’esperienza complessiva, sentimentale e sensoriale ma anche differita e mediata dalle aspettative e dal proprio bagaglio di esperienze precedenti, di opinioni, di conoscenze sul mondo. Il paesaggio sonoro attivato nel lavoro all’interno della sala espositiva rimbalza su quello puramente sensoriale che nella calletta esterna è sollevato dalla mimesi dell’acqua nel percorso sinuoso di un canale immaginario. La partecipazione della gente indotta dalle cartoline fiorentine all’idea di comunione nella forma di vita degli abitanti di una città d’arte, a sua volta, rimbalza all’interno della galleria sul tema del souvenir. Ascoltare, guardare, immaginare sono un unico movimento con il ricordare. La riflessione sul souvenir interviene sul tema del ricordo con un tono che oscilla tra lo scambio e la nostalgia, il legame diretto e quello differito.

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