LIBERI PER NATURA
Tale è la ricchezza di elementi simbolici che questo lavoro di Francesco Porzio ha “in nuce” tutti gli elementi di un grande monumento alla libertà interpretata in forma storico-narrativa.
Castel Sant’Elmo, l’antica prigione, viene liberato dalla rete in cui era ingabbiato da una mano potente. Sulla mano si innesta l’albero della libertà dai cui rami si affacciano le prime gemme; il gesto della mano, insieme all’atto di tirare via la rete, è quello della benedizione e della protezione. Fin qui la storia. Poi, il connubio di forme materialmente possenti (il castello e la mano) con altre sottile ed eteree (la rete e l’albero) si presta a valutazioni stilistiche e ad interpretazioni che diventano “rivelazioni” personali di chi guarda. Significati nascosti e poi rivelati che un artista autentico può solo, inconsapevolmente, suggerire.
NOTA *
Commento critico di Maria Mezzina, PhD. Giornalista, direttore di “politicadomani” e “Le Radici del Futuro-Arte”
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