L’opera di Ryts Monet è incentrata sulla capacità della musica di parlare di problematiche sociali nel contesto di crisi economica e culturale che investe oggi il Nord-Est italiano ed in particolare il Veneto, in cui si registra il più alto tasso di suicidi tra gli imprenditori in Italia. Il disagio urlato con rabbia dai Black Flag, gruppo hardcore-punk californiano degli anni ‘80, è riattualizzato dall’artista che ha fondato una band di musicisti provenienti dall’area veneta, chiedendo loro di reinterpretare la loro musica, e con essa il proprio malessere, registrandoli in un video e in un vinile. Parallelamente, così come le copertine degli album dei Black Flag rappresentavano in chiave grafica i contenuti dei testi musicali, Ryts Monet ha realizzato la cover dell’album con un lavoro fotografico, creando un’iconografia della realtà veneta degli imprenditori suicidi, di cui l’artista ha ritratto le facciate delle case abbandonate. Oltre ad essere riprodotta sulla cover del vinile, la serie di scatti è mostrata attraverso delle diapositive analogiche che scorrono in loop a fianco ad una bandiera italiana incorniciata e privata dei colori, mentre al lato opposto della stanza una TV a tubo catodico riproduce il video di documentazione della performance della cover band.
Comunicato stampa Bevilacqua La Masa, mostra finale Atelier 2012
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