A guardare il cielo si diventa cielo
Quello che mi interessa è procedere verso un controllo del linguaggio pittorico, indipendentemente dalla scelta del soggetto, che spesso diviene un pretesto, senza preoccuparmi necessariamente di un controllo totale del concetto insito nel mio lavoro, lavorando invece nel costruire un percorso chiaro di ricerca sui limiti insiti del linguaggio.
Il lavoro “A guardare il cielo si diventa cielo“ è un esempio di questo atteggiamento; è un’opera nata dopo una serie di altri dipinti in cui trattavo per stratificazioni lo stesso soggetto, ripetendolo e svuotandolo di un’aspettativa iniziale, l’immagine ha assunto una sua propria identità, avulsa da quello che è la mia volontà di gestione. Questo è divenuto altra cosa dalla fonte iniziale di studio, dalla mia necessità di veicolare un messaggio preciso e dal mio “saper fare”. Questo è quello che più di ogni altra cosa mi interessa in questo momento: trovare una nuova identità ad un immaginario ricorrente.
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