"Quel sentiero per il lago ci conduce a uno spazio aperto, a una vastità non precisamente misurabile, dove l’uomo sente il potenziale eterno della natura. Osserviamo delle piccole porzioni di terra bagnata da grandi laghi, dove anche noi spettatori ci confrontiamo con il nostro sguardo. Il paesaggio continua oltre i bordi della fotografia e il soggetto non è il singolo (il lago, la persona o la terra), ma la loro relazione. Possiamo liberamente entrare, e nonostante e grazie all’ampiezza, questi posti non ci frustrano ma ci accolgono nel silenzio dei rumori naturali, come in un ritorno all’origine."
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celeste,
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