L'Albero delle Janàre
“Sott'a l'acqua, sott'a 'r vient, sott'a la noc d' Bnvient”
(sotto l'acqua e nel vento, sotto il noce di Benevento)
Erano fattucchiere dispettose, in grado di compiere malefici ed incantesimi. Ma il loro grande evento era il Sabba: esse si davano convegno la notte del sabato al noce di Benevento, un maestoso e magico albero, sotto il quale celebravano i loro riti orgiastici ballando e congiungendosi con spiriti e demoni. Esse preferivano radunarsi nelle notti di tempesta, con il vento incessante, pioggia, lampi e folgori.
L’essenza di questa leggenda è già stata evidenziata dalle femministe (ma anche da studi antropologici ) che ne hanno fatto il simbolo delle loro battaglie: in effetti queste Janàre non erano altro che povere contadine soffocate da doveri e duro lavoro e il fatto che si “trasformassero” in esseri inafferrabili, liberi, dispettosi, rappresentava il loro grande momento di trasgressione, un modo per acquistare visibilità e addirittura potere… quindi da figura ai margini si diviene figura di centralità, se pur di segno negativo…Ma in fin dei conti, chi di noi, anche tra i rappresentanti del genere maschile, non vorrebbe essere qualche volta un po’…Janàra?
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Annunziata Orsini, Pittrice
Massimo Ammendola, Saggista
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