“Deus ex machina” (messa a punto)

“Deus ex machina” (messa a punto)

Installazione, Religione, Simbolo / Lettera, Figura umana, Altri metalli, 1200x1350x600cm
“Deus ex machina” (messa a punto), 2013


Installazione, scultura interattiva.

ferro


Il tempo ha arrugginito le fondamenta della religione evidenziando l’anacronismo che la confronta con la realtà e con le nostre esigenze. Croste pesanti dividono ai poli opposti i punti di vista, oggi c’è chi crede, e lo fa all’estremo, o chi non crede affatto. Sono blocchi pesanti che non si muovono, non si adeguano: è l’assenza di trasformazione verso una fisiologica modernità.
In un momento in cui la spiritualità sembra aver abbandonato una società contemporanea che crolla davanti ad una crisi sociale- esistenziale, non solo economica, le due principali religioni monoteiste rimangono immobili. Non esiste un confronto diretto fra le parti e sembra abbiano dimenticato la loro vera funzione rispetto agli uomini. Due lingue diverse che però dovrebbero parlare della stessa cosa. Simboli perpetui, che assieme non approfondiscono, statiche, non capiscono le necessità che marcano il nostro tempo.
Come nel teatro greco, si attende l’intervento di un deus ex machina a risolvere la situazione. Ma “Deus ex machina” (messa a punto) è un artefatto scenico che non è più in grado di sorprenderci. Una macchina senza movimento, statica, la quale ha bisogno di una manutenzione continua.

Opera ferma, in continuo degrado, dove il tempo farà atto di presenza ma che sarà possibile fermarlo prendendosi cura della sua messa a punto. Dipenderà da ognuno di noi togliere la ruggine che subito apparirà uscendo dalla superficie del ferro, giorno dopo giorni, senza fine. Una scultura-installazione che diventerà interattiva nel momento in cui i visitatori e lo stesso autore interagiranno direttamente con l’opera attraverso una serie di strumenti, cercando di fermare così il processo di ossidazione in realtà perenne.

Pablo Mesa Capella nasce a Málaga (Spagna) nel 1982. Laureato in Regia scenica e drammaturgia prima e in Comunicazione audiovisiva poi, si dedica al teatro curando regia e scenografia di spettacoli e di performance artistiche. Questi primi anni formano la sua concezione estetica sull’arte plastica e le installazioni, e gli valgono diversi premi di regia e scenografia al Concorso MálagaCrea. Dal 2010 lavora e vive a Roma, dove prosegue la sua ricerca artistica all’interno di mostre collettive e associazioni. Nel 2012 espone al Festival di arte contemporanea Seminaria Sogninterra (Maranola, Formia) e a MarteLive al Forte Portuense (Roma). Nello stesso anno partecipa al progetto Spam! Cartoline d’artista al Pastificio Lab (Pastificio Cerere, Roma). Ha presentato a giugno di questo anno la mostra personale “Cartes de visite. Materia sensibile” presso la Fondazione Pastificio Cerere di Roma curato dal collettivo sguardo contemporaneo (18.06-19.07.2013). Recentemente è stato finalista al Premio ArtGallery (2013, Milano).
Le sue installazioni partono dall’esperienza teatrale per sviluppare attraverso le arti figurative un coinvolgimento emotivo e sinestetico tra opera e pubblico, in tutte le sue sfumature e complessità.
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