(Re)FineArt. Grandi impianti del petrolio, della chimica, dell’acciaio: simboli da oltre un secolo del nostro mondo industrializzato, ma anche oggetto di tante contestazioni ambientali, come dimostra la recente vicenda italiana delle acciaierie Ilva. Ma c’è una terza prospettiva per guardare queste cattedrali moderne: quella dell’arte architettonica. E’ questa la prospettiva che mi ha condotto dentro la raffineria petrolifera OMV di Schewchat (Vienna), una delle più grandi d’Europa. Il titolo di questo mio progetto – forse un po’ presuntuoso, ma il gioco di parole mi è sembrato divertente! – allude appunto al processo industriale della raffinazione, mescolandolo col concetto di arte. Quando chiesi alla direzione della OMV Refinery di poter accedere all’area interna degli impianti per fini artistici, e non giornalistici, suscitai all’inizio un po’ di sorpresa, che presto si è però trasformata in curiosità e disponibilità. Naturalmente, per motivi di sicurezza ho dovuto previamente sottopormi ad un breve corso sulle regole di comportamento e ad un test per accertare che avessi ben compreso i contenuti del corso, e ho dovuto indossare l’abbigliamento di protezione prescritto: casco, tuta e scarponcini ignifughi, occhiali speciali nelle aree più vicine agli impianti. Sono inoltre stato costantemente seguito da una vettura del nucleo interno dei vigili del fuoco.
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celeste,
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