Esse est percipi
Come dal titolo Esse est percipi, riprendendo l'immaterialismo di G. Berkeley ma in chiave agnostica, ciò che viene qui percepito, attraverso i sensi della vista e dell'udito, è l'idea stessa che ci facciamo del corpo che vuole spezzare il proprio limite biologico per farsi cosa, realtà verso l'altro.
La stop motion deframmenta ulteriormente il tentativo diegetico spezzato di per sè, in questa incessante lotta che si riconsegna, per sfinimento, al proprio inevitabile destino
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